RLSNOTIZIE FNP ER
15/10/2018
RLSNOTIZIE FNP Emilia-Romagna 15/10/2018
Ufficio stampa Fnp ER Ileana Rossi
La flat tax solo agli autonomi? Doppiamente anticostituzionale . Due sentenze della Consulta.
Mentre attacca le pensioni, il governo si appresta a varare una Flat Tax riservata ai lavoratori autonomi. Oltre a tradire le promesse, la riduzione Irpef limitata alle partite Iva è doppiamente incostituzionale perché discrimina –a parità di capacità contributiva – lavoratori dipendenti e pensionati, da sempre tassati fino all'ultimo euro. Oltre al contenuto dell'art. 53 della Costituzione a sostegno sono due sentenze della Consulta. Con sentenza 120 del 22 giugno 1972 la Corte Costituzionale ha affermato: “Il precetto enunciato nell'art. 53, primo comma, della Costituzione, per cui tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva, va interpretato quale specificazione del generale principio di uguaglianza, nel senso che a situazioni uguali devono corrispondere uguali regimi impositivi”. In che modo i titolari di partita Iva esprimerebbero una differente capacità contributiva rispetto a titolari di analoghi redditi da lavoro dipendente o da pensione? E' dunque illegittimo assoggettare – a pari capacità contributiva – redditi da lavoro a regimi fiscali differenti a seconda della loro provenienza. La Flat Tax riservata alle partite Iva violerebbe due volte l'articolo 53 della Costituzione: la ridotta progressività dell'Irpef a parità di reddito e la disuguaglianza contributiva fra redditi che diversi non sono. Il governo tenterà di superare lo scoglio sostenendo che il reddito da lavoro autonomo è più simile al reddito d'impresa che a quello da lavoro dipendente o da pensione. Ma la tesi è già stata respinta dalla stessa Corte Costituzionale con sentenza n. 42 del 25 marzo 1980 (estensione dell'Ilor ai redditi delle partite Iva). Bocciando quella norma, la Consulta stabilì infatti che i redditi da lavoro autonomo non sono equiparabili a quelli d'impresa: “I marcati tratti distintivi del lavoro autonomo nei confronti del lavoro dipendente sono certo incontestabili…. Ma la discriminazione qualitativa dei redditi non implica soltanto che le rispettive fonti di produzione siano diverse, bensì richiede per dimostrarsi costituzionalmente legittima che a questa diversità corrisponda una peculiare e differenziata capacità contributiva, propria dei redditi incisi rispetto ai redditi esclusi dal tributo, a parità di ammontare della base imponibile”. Ridurre la pressione Irpef è una buona idea, sia pure gradualmente, anche in più anni. Ma ogni taglio, anche se minuscolo, deve valere per tutti.
Pensioni d'oro: per un miliardo di gettito i conti non tornano.. di Valentina Conte larepubblica
"Fonti governative del M5S" dicono all'Ansa che la soglia per tagliare le pensioni d'oro non sarà abbassata da 4.500 a 3.500 euro netti al mese. Un'ipotesi - quella di 3.500 euro al mese - che i tecnici ed esperti di previdenza reputano compatibile con 1 miliardo di gettito, il nuovo traguardo di incasso esplicitato dal ministro del Lavoro Luigi Di Maio venerdì 12 ottobre davanti a una platea di piccoli imprenditori di Rivarolo Canavese. Se l'ipotesi è dunque sbagliata, il ministro dovrebbe invece spiegare come si fa a ricavare 1 miliardo di euro da una platea tutto sommato esigua di "pensionati d'oro". D'altro canto, da un punto di vista squisitamente matematico, per arrivare a 1 miliardo le opzioni sono due. O si amplia la platea, abbassando la soglia di pensione da tagliare (e questa ipotesi ora viene esclusa). Oppure si taglia molto di più sulla platea esistente: anziché tra il 3 e il 20%, un'aliquota davvero molto più alta (ma il meccanismo di calcolo ipotizzato, tra mille dubbi di costituzionalità, non lo prevede).
Fisco, Siri (Lega) annuncia tre scaglioni: 25% per tutti e due aliquote agevolate
Secondo il presidente dell'Inps Tito Boeri - l'ha detto in audizione alla Camera giovedì 11 ottobre - si tratta di sole 30 mila persone. Il taglio predisposto dal disegno di legge 1071 che ora Di Maio vuole mettere nel decreto legge fiscale, quindi in vigore subito (quello con il condono, in arrivo domani in Consiglio dei ministri) agirebbe sugli assegni percepiti da questi 30 mila italiani. Il ricavato, secondo Boeri, non andrebbe sopra i 150 milioni. Sette volte meno del nuovo obiettivo di Di Maio.Forse non del governo, viste le resistenze della Lega.
La rapina del secolo contro i pensionati. -di Valentina Conte/larepubblica
Il taglio delle pensioni d' oro, fin qui inserito in un disegno di legge depositato alla Camera, verrà trasferito nel decreto legge fiscale che arriverà domani sul tavolo del Consiglio dei ministri. Il governo punta a recuperare un miliardo, ben più di quanto previsto. Gettito che fa supporre un intervento sugli assegni a partire dai 3.500 euro netti, anziché 4.500 euro. Il taglio sarà dunque immediatamente operativo, dalla sua pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Nonostante la sua estraneità alla materia fiscale, in particolare alle norme sul condono a cui verrà affiancato.
Una grana per il Quirinale che dovrà giudicarne non solo l'attinenza tematica, ma anche i requisiti di necessità e urgenza. Oltre a sciogliere i dubbi di costituzionalità, sollevati nelle audizioni di questi giorni a Montecitorio sulla natura della misura: non si tratta di un ricalcolo col metodo contributivo delle pensioni sopra i 90 mila euro lordi annui (4.500 euro netti mensili) come recita il titolo del provvedimento, ma di un taglio secco, permanente e retroattivo.
Ecco dunque la sorpresa. Il taglio delle pensioni d' oro passa nel decreto legge. Il ministro del lavoro Luigi Di Maio si è detto sicuro di recuperare così «oltre un miliardo » , da destinare all' aumento delle minime. Una cifra quasi sette volte più ampia di quella stimata giovedì dal presidente Inps Tito Boeri, che valuta in 30 mila la platea degli interessati e in meno di 150 milioni il gettito potenziale.
« Abbiamo chiuso il lavoro sulle pensioni d' oro e ci andiamo a prendere oltre 1 miliardo di euro da pensionati d' oro che in questi anni non hanno versato neanche un decimo di quello che stanno prendendo » , ha scandito Di Maio venerdì sera alla platea entusiasta di Rivarolo Canavese, nella città metropolitana di Torino. Piccoli imprenditori e liberi professionisti locali raccolti dal Drappo Bianco, l' associazione di cittadini « stanchi di essere oppressi da uno Stato vittima del suo stesso sistema » che per prima, il 4 giugno scorso, fu ricevuta dall' allora neo ministro Di Maio nel dicastero dello Sviluppo economico.
«Anticipiamo la norma direttamente nel decreto di lunedì, senza neanche aspettare il percorso » , spiega ancora Di Maio. Percorso del progetto di legge numero 1071 fin qui politicamente accidentato. La Lega non ha mai nascosto di essere contraria a un intervento che non fa quello che annuncia, per l' incompletezza dei dati a disposizione dell' Inps, soprattutto sulle carriere degli statali. «Correggeremo la norma, così com' è non va » , diceva ad agosto il capogruppo Riccardo Molinari, cofirmatario della proposta assieme all' omologo grillino Francesco D' Uva. Poi però è cambiata solo la soglia del taglio, da 4 mila a 4.500 euro. Il meccanismo è invece rimasto tal quale. Non un ricalcolo contributivo - prendi quello che hai versato - ma un taglio retroattivo degli assegni solo sulla base dell' età a cui si è andati in pensione. Con un effetto paradossale, evidenziato da Boeri: 4.700 pensionati d' oro saranno tali grazie a " quota 100". Incoraggiati ad anticipare l' uscita, poi penalizzati per averlo fatto.
Tra l' altro, la Lega spinge per escludere dal taglio i " pensionamenti obbligati in forza di legge", così da salvaguardare donne, militari, precoci. Tutti coloro insomma che sono usciti " prima" rispetto ai requisiti attuali della Fornero - che vengono proiettati all' indietro - ma perché la legge di allora così prevedeva.
Una manager andata in pensione nei primi anni Duemila a 57-58 anni, ad esempio, non poteva fare altrimenti. Ora s copre di essere lontana di 7 anni rispetto al nuovo traguardo ridefinito dalla norma gialloverde in una tabellina. Così chi è uscito a 60 anni con 40 di contributi sarà penalizzato. Chi a 65 con soli 25 di versamenti no. Non conta quanto hai versato nonostante gli annunci in tal senso del ministro Di Maio - ma a quale età hai lasciato il lavoro confrontata con i limiti Fornero, retrodatati. Paradossalmente, docenti universitari e magistrati, che rimangono al loro posto sino a 70 anni, non verranno toccati anche se con super- pensioni.
Per gli altri il taglio sarà dal 3 al 25% della parte che eccede i 4.500 euro ( o dei 3.500, se la soglia si abbasserà). Un meccanismo che suscita molte perplessità. A partire proprio dalla sua costituzionalità
Inpgi: il tribunale conferma la natura subordinata e giornalistica svolta anche all'interno di uffici stampa e di trasmissioni tv non riconducibili a testate giornalistiche
Con sentenza dello scorso 27 settembre 2018, il Tribunale di Roma ha confermato quanto rilevato in sede ispettiva dai funzionari dell'INPGI in merito sia ai tratti distintivi del rapporto di lavoro subordinato svolto presso un Ufficio Stampa che sulla natura giornalistica dell'attività svolta da una dipendente nell'ambito di trasmissioni televisive non direttamente riconducibili a testate editoriali giornalistiche.Sotto il primo profilo, l'ampiezza delle prestazioni e l'intensità della collaborazione giornalistica (caratterizzata da continuità di impegno, responsabilità di un ufficio, pieno utilizzo delle strutture aziendali e coordinamento di altri collaboratori) sono state considerate dal Giudice sufficienti per affermare la natura subordinata del rapporto, risultando irrilevanti, viceversa, l'assenza di un obbligo di orario e di presenza, nonchè lo svolgimento contestuale di altra attività lavorativa.
Per quanto concerne il secondo aspetto, il Tribunale ha ritenuto fondata la posizione dell'INPGI circa l'osservazione che, indipendentemente dalla trasmissione televisiva per cui viene prestata l'attivita', sono da considerare giornalistiche tutte le mansioni finalizzate alla raccolta, elaborazione e diffusione di notizie volte a creare contenuti informativi.
ER: riparte ‘Generazioni' Tv, la trasmissione dei Pensionati Cisl
Al via la nuova serie di ‘Generazioni', la trasmissione dei Pensionati Cisl dell'Emilia-Romagna in onda settimanalmente su Trc, la prima emittente privata della regione. ‘Generazioni' intende informare i propri associati e gli anziani in generale sui temi dell'invecchiamento attivo, degli stili di vita consoni e della prevenzione malattie, intervistando medici specialisti e dietisti. Senza dimenticare i temi previdenziali e fiscali. Si parlerà anche di sociale e volontariato, in un'ottica positiva valorizzando le ‘buone notizie', ossia le molte esperienze sociali positive della regione. Tra queste ultime anche un nuovo regolamento sulle case famiglia private, “condiviso dalla Regione dopo un lungo confronto con il sindacato” e che per Loris Cavalletti, responsabile Pensionati Cisl (Fnp) dell'ER, “se gestito bene, può prevenire abusi e violenze”. Infine, ci saranno aggiornamenti sulla trattativa con la Regione sulle iniziative di sostegno per le persone non autosufficienti e sul contrasto alla povertà. ‘Generazioni‘ va in onda in tutta la regione per 10 minuti il martedì (canale 11e 15 e 827 di Sky)alle ore 19,15 e 22,45 ed il mercoledì (canale 11) alle ore 18,15 e sul canale 827 di Sky il martedì alle ore 19,15. Può anche essere vista in diretta su [ http://www.trc.tv ]www.trc.tv~ e senza vincoli di orario su Youtube, Facebook e Twitter, scrivendo ‘pensionati cisl emiliaromagna'. In Emilia-Romagna i Pensionati Cisl contano 140 mila iscritti.
I contenuti della prima puntata (16 ottobre 2018):
‘Perché una trasmissione tv per i pensionati, gli anziani e le loro famiglie' ( Loris Cavalletti, segretario generale Fnp Cisl ER);
-Come prevenire e curare l'osteoporosi (Nicola Villanova , specialista in Medicina Interna, e Simona Sasdelli , specialista in Scienza dell'Alimentazione);
-‘Un libro – un personaggio' intervista- recensione del libro “Il giro del mondo in sei milioni di anni” del genetista Guido Barbujani che spiega scientificamente che le razze non esistono ma solo il genere umano;
- Servizio sui Caffè Alzheimer ~ed incontro di volontari e caregiver con l'arcivescovo Zuppi.
Marisa Baroni, Anteas Ferrara: in ricordo di Melino Pellitteri
Voglio ricordare Melino con le parole usate quando, alla fine del mandato, salutai la Federazione da Segretario Generale Aggiunto:
“Con Melino ho condiviso, in Segreteria Generale, quest'ultimo periodo della mia esperienza in Federazione, intessuta di stima, correttezza e rispetto. Gli sono grata perché mai ha esercitato forzature quando le diverse valutazioni e posizioni in ambito confederale (mai nella Federazione) non ci hanno trovato concordi.
Questo ha significato rispetto, dialogo, scambio di idee, nella convinzione che il confronto è la ricchezza dell'Organizzazione.”
Il dirigente aperto e sensibile, che io chiamavo Sindacalista Manager, voglio ricordarlo con la lettera che mi scrisse a conclusione del commissariamento di Napoli, mandato conferitomi, come da lui voluto, dall'Esecutivo Nazionale della Federazione:
“Le manifestazioni di affetto e di riconoscenza mi hanno commosso e allo stesso tempo reso certo della validità del tuo lavoro e dello spirito con il quale hai raggiunto gli obiettivi prefissati.”
Ciao Melino, quando ci rincontreremo, mi chiederai ancora:
“Apriamo le danze?” Marisa
Forlì. Tango e teatro: buone pratiche per gli anziani
Un convegno europeo dedicato al "rapporto fra popolazione over 65, attività fisica e salute". Consiste in questo 'Le buone pratiche della salute', l'evento proposto a Forlì, che rientra nel progetto 'Active Voice', promosso da Uisp Sportpertutti, ed è organizzato in collaborazione con Comune, Ausl, Centro di studi su teatro e interculturalita' 'Tratea'' (Dipartimento Interpreti e Traduttori dell'Universita' di Bologna) e associazione Medialuna Tango. L'iniziativa è "un'occasione di incontro e confronto tra rappresentanti di settori diversi che hanno ruolo nel combattere la sedentarietà", soprattutto "a favore delle oltre 46.000 persone con più di 65 anni residenti nel territorio dei Comuni del forlivese". Per questo "si svolgeranno numerose attivita'", tra cui 'l'attivita' fisica adattata', la 'Tango terapia per i malati di Parkinson' e il 'Teatro plurilingue: uno spazio senza limiti'".
Presentazione del libro “2032: idee per la longevità”
“2032: idee per la longevità” è questo il titolo del libro realizzato da Auser Emilia Romagna e Spi Cgil con il patrocinio della Regione, una raccolta di brevi saggi che riguardano il tema dell'invecchiamento della popolazione dovuto ai migliori stili di vita e a una medicina più efficace, un invecchiamento però che non deve essere vissuto solo come un'emergenza ma anche un'opportunità che apre nuovi scenari di vita collettiva. “In Emilia Romagna attualmente gli uomini vivono mediamente 81 anni e le donne 85 - dice Gianluigi Bovini nel libro - la sfida della longevità che ci attende è bella, impegnativa e inedita e richiede grande lungimiranza e una coraggiosa capacità di innovazione”. In queste frasi viene descritto bene il contenuto del libro che da un lato prefigura quello che sarà l'invecchiamento attivo e dall'altro descrive le maggiori fragilità che si andranno a creare. Nel 2032 le persone che adesso hanno circa 65 anni si troveranno ad avere 80 anni e vivranno in una società molto diversa da quella di oggi dove la vita media si è alzata e il numero delle persone anziane è aumentato enormemente. Ma questo invecchiamento, soprattutto se è attivo, non deve significare un impoverimento, “l'anziano attivo è un cittadino a tutto campo che vive la sua vita in piena autonomia – è scritto nel libro- l'anziano attivo produce valore sociale ma anche valore economico, un cittadino che consuma non solo beni primari, che viaggia, che entra nelle nuove tecnologie…”. Ma è altrettanto vero che invecchiare significa diventare più fragili ed ecco allora l'importanza di nuovi servizi sociali, una maggiore accessibilità delle nostre città; “la vecchiaia va preparata” come scrive Flavia Franzoni di Iress nel suo saggio ed è questo il senso del libro e degli interventi: prepararci al futuro. Questo l'elenco degli autori del libro: Gianluigi Bovini, Roberto Bernabei, Flavia Franzoni, Silvia Giannini, Lorenza Maluccelli, Claudia Ceccacci, Stefania Irti, Franco Di Giangirolamo, Don Giovanni Nicolini, Duccio Campagnoli, Angiolo Tavanti, Raffaella Morsia, Marco Marchetta, Linda Pampari, Cinzia Barbieri, Luigi Giove, Fabio Fecci e Stefano Bonaccini.