RLSNOTIZIE FNP Emilia-Romagna 25/02/2019

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26/02/2019



RLSNOTIZIE FNP Emilia-Romagna 25/02/2019
Ufficio stampa Fnp ER Ileana Rossi

Loris Cavalletti, segr. gen. Fnp ER: ‘I Pensionati x un'Europa solidale ed accogliente'
conclusioni Convegno Spi Fnp Uilp, Bo. 25 febb. 2019
I sindacati Pensionati di Cgil Cisl Uil dell'Emilia Romagna hanno organizzato a Bologna un convegno sull'Europa insieme al sindacato europeo dei Pensionati (Ferpa) “perché siamo in un periodo dove non possiamo restare alla finestra, indifferenti rispetto alla rinascita di cose che si pensava non tornassero più”.
Tra i relatori insieme al sindacato europeo dei Pensionati ci sono i giovani, le istituzioni e una rappresentante di un Paese che viene da un'esperienza terribile che deve insegnare molto.
L'autonomia del sindacato, come spiega Cavalletti, non è indifferenza o disinteresse per la politica. I partiti non sono tutti uguali, non tutte le proposte in campo sull'idea d'Europa sono compatibili con i valori e le battaglie sindacali, con la difesa del sistema di welfare europeo. La pace è stata garantita per 70 anni dall'Europa, mentre attorno ci sono state guerre come nella ex Jugoslavia ed Ucraina. Diceva Einaudi nel dicembre del 1918 sul Corriere della sera che se i Paesi europei non si fossero uniti la guerra sarebbe ritornata. E cosi è stato. Certe forze si sono imposte perché i nostri nonni non hanno capito ciò che accadeva, si sono divisi, non hanno difeso la democrazia liberale, formale. Oggi non si deve ripetere gli errori del passato. Il populismo, l'antipolitica, l'indifferenza generano odio, alimentano la ricerca di un nemico. Bisogna fare attenzione alle parole che usiamo, al loro significato. Confini non è la stessa cosa di frontiere, popolo non è la stessa cosa di popoli.
Quando il populismo incontra il nazionalismo anti europeo crea situazioni di contrasto. In molti Paesi in cui il fronte anti europeo è forte e cresce nella società civile un movimento di contrasto, occorre offrire una prospettiva di adesione ad un nuovo progetto europeo. Va ricordato che i nazionalismi hanno portato alle guerre civili europee culminate nella tragedia e vergogna della seconda guerra mondiale. Anche oggi il conflitto russo ucraino dimostra la pericolosità del nazionalismo. Dunque impegno nella e con la CES per difendere l'Europa, gli stati uniti di Europa.
Le cose che non funzionano:
L'Unione economica: è ben lungi dall'essere completata e l'Unione politica è osteggiata da uno schieramento di gran lunga maggioritario nei Paesi membri.
Solidarietà di bilancio: nessuna, solo politiche di austerità fiscale.
Eurobond: sono oggetto di interdizione, mentre, al contrario, gestire con un bilancio vero dell'Eurozona titoli del debito pubblico europeo che incorporano quote dei debiti pubblici nazionali (con tutte le garanzie di asset pubblici e di riserve auree necessarie) avrebbe disinnescato ogni speculazione contro i debiti sovrani dei Paesi più esposti, ridotto i tassi di interesse sui debiti pubblici, liberato risorse pubbliche per gli investimenti, la crescita, la coesione sociale.
Gestione comunitaria dei flussi migratori: nessuna. L'Europa a 27 potrebbe accogliere selettivamente ed integrare milioni di migranti, con modelli rigorosi e severi fondati sul lavoro e sui diritti, da un lato, e sul rispetto delle leggi e delle regole di convivenza della comunità che accogli, dall'altro.
Le forze in campo in EUROPA si possono dividere in:
-Eurocritici: è lo schieramento dei Paesi membri che difendono lo status quo, condividono l'attuale modello istituzionale inter governativo, sono contrari ad ulteriori cessioni di sovranità all'Europa, rivendicano, con intransigenza, il rigore nelle politiche di bilancio. Aderiscono a questo orientamento strategico 8 Paesi membri: Danimarca, Estonia, Lettonia, Lituania, Finlandia, Irlanda, Svezia, Olanda. Nel dibattito europeo sono definiti la Lega o la Coalizione Anseatica con riferimento ad un gruppo numeroso di città del centro e del Nord Europa che mantennero il monopolio commerciale nell'Europa settentrionale e nel Mar Baltico dal tardo Medioevo al diciassettesimo secolo.
-Europeisti: è il gruppo dei rimanenti Paesi membri sostenitori dell'asse franco-tedesco che ha, storicamente, tracciato la linea di evoluzione dell'U.E. Negli ultimi mesi è ripartito il dibattito sull'evoluzione dell'U.E. intorno a due temi rilevanti: l'esercito europeo ed il bilancio autonomo per l'Eurozona. Un esercito europeo sancirebbe la fine definitiva del rischio di guerra fra Paesi europei portando ad un punto di straordinaria evoluzione la grande intuizione di Jean Monet e Robert Shuman che costituendo, nel 1951, la Comunità economica del Carbone e dell'Acciaio (CECA) vollero disinnescare la miccia dello storico conflitto Franco-Tedesco creando una delle condizioni strutturali della pace. In riferimento all'esercito è emerso che le spese per le forze armate nazionali europee sono il triplo di quelle sostenute dalla Russia, quantunque ogni esercito nazionale singolarmente preso sia del tutto residuale. La sicurezza dai rischi del terrorismo internazionale; la ribadita indisponibilità di Trump a caricare il bilancio USA degli oneri preponderanti di finanziamento della NATO; l'intervento in ordine sparso dei Paesi membri nei conflitti ai confini (Libia, Ucraina) rappresentano altrettante motivazioni a favore di un esercito europeo. Non meno rilevante l'idea di un bilancio autonomo per i 19 Paesi dell'Eurozona che dovrebbe reperire le risorse, senza pesare sui debiti pubblici nazionali e costituire un Fondo finalizzato a finanziare investimenti infrastrutturali, ricerca, innovazione, capitale umano dei Paesi euro.
ALCUNE PROPOSTE PER UNA PIATTAFORMA SINDACALE.
I sindacati Pensionati dell'Emilia Romagna intendono offrire alcune proposte prima alle organizzazioni sindacali e poi alle forze politiche che si presentano alle elezioni. In primis non è possibile pensare che l'Europa a 27 resti in una situazione di stallo che la condurrebbe all'implosione.
A questo punto va sostenuta la strategia dell'Europa a due velocità, l'unica via che potrebbe consentire ai Paesi dell'Eurozona di completare l'integrazione economica e di porre le premesse dell'Unione politica. Lasciando agli altri Paesi, indisponibili a cedere quote di sovranità, la permanenza nel mercato comune ed evitando nuove BREXIT e disgregazioni.
Serve un colpo d'ala perentorio per riaprire la prospettiva europea in tutta la sua portata economica, sociale e politica, arrivando all'apertura di una fase costituente.
--Un bilancio autonomo dell'Eurozona: non finanziato soltanto con trasferimenti degli Stati membri ma dotato di autonoma capacità impositiva (Carbon Tax, Tassa sulle transazioni finanziarie) che incorpori quote dei debiti sovrani dei Paesi membri gestito con Eurobond;
--Un Ministro del Tesoro europeo con competenze sulla politica macroeconomica europea, sul Fondo straordinario per gli investimenti europei, sul costituendo Fondo Monetario Europeo, sulla convergenza delle politiche economiche e fiscali degli Stati membri. Una profonda revisione del Fiscal Compact introducendo flessibilità anti cicliche durante le fasi di crisi e scorporando gli investimenti dal calcolo del deficit contabilizzato in base alle sole spese correnti;
--Una Politica estera europea gestita da un Ministro degli Esteri Europeo che sintetizzi gli interessi dell'Europa nel suo insieme, anziché dei Paesi membri egemoni;
--Un Esercito ed una Politica di sicurezza europea;
--Una Politica migratoria solidale europea capace di gestire i flussi con criteri di equa ripartizione in base al PIL, alla Popolazione, al numero di migranti già accolti secondo un modello di integrazione comune e condiviso;
--Un Sistema elettorale che elegga il Parlamento su liste europee e gli riconosca quella pienezza di ruolo istituzionale oggi condizionata o espropriata arrivando anche al cambio del nome per rendere i cittadini protagonisti..
--Una Politica sociale finalizzata ad eliminare i profondi dumping contrattuali (e fiscali) che operano all'interno dell'UE e a favorire percorsi di armonizzazione dei CCNL nazionali in Accordi Quadro europei ed, in prospettiva, in CCNL europei.
--Alla prospettiva della Federazione Europea e della democrazia sovranazionale bisogna associare il lavoro, i suoi diritti, le sue tutele.
Per realizzare aperture chiare e nette di riconciliazione sociale dell'Europa con il lavoro e con i suoi popoli prevedere :
un Fondo per gli investimenti, nell'Eurozona, un Fondo di sussidi di disoccupazione che intervenga ad integrare i Fondi degli Stati membri nei quali il tasso di disoccupazione superi il tasso medio europeo. Un Fondo per la ricerca Sanitaria Europea in particolare sulle malattie rare, dove i grandi gruppi farmaceutici non investono perché ritengono che ci siano margini di guadagno adeguati. Difesa del Sistema di Previdenza pubblica e universalistica.
Le nostre proposte, i nostri valori devono essere evidenziate chiaramente proposte alle forze politiche chiedendo a LORO se le condividono e le sostengono. Siamo autonomi ma non equi distanti su ogni proposta. Chi dice che in Europa c'è un aria tossica non può avere il nostro sostegno, in quanto esprime posizioni contrastanti con le nostre proposte. Su questi temi TUTTO il sindacato ITALIANO UNITARIAMENTE deve svolgere in questi mesi un azione di mobilitazione, di assemblee confronti perché la posta in gioco è importantissima e non possiamo stare alla finestra. AUTONOMI DALLE FORZE POLITICHE MA NON INDIFFERENTI, NON NEUTRALI.