2 giugno 1946, 75 anni dopo, “Il voto delle donne”

2 giugno 1946, 75 anni dopo, “Il voto delle donne”

STORIE SINDACALI

05/07/2021



2 giugno 1946, 75 anni dopo, “Il voto delle donne”

La data del 2 giugno 1946 è caratterizzata da tre elementi fondativi della nostra Repubblica: il referendum istituzionale per la scelta tra la Monarchia e la Repubblica, la partecipazione delle donne al voto (dopo l’esperienza per il voto amministrativo della primavera di quell’anno), l’elezione dei rappresentanti dell’Assemblea costituente.
Su questi tre temi lo scorso mese di giugno si sono svolti in Parlamento,  degli incontri storico-istituzionali promossi dal Comitato per la documentazione della Camera dei Deputati a 75 anni dalla suddetta data.
In uno di questi appuntamenti è stato affrontato l’argomento dell’estensione del voto alle donne.
In quel giorno furono elette 21 donne nelle prime elezioni a suffragio universale. Sono state importanti per la Costituzione Italiana, si sono battute perché i principi normativi difendessero la parità  tra uomini e donne, hanno favorito la nascita di leggi fondamentali per la famiglia e la società, ma sono poco conosciute. Sono le cosiddette “madri costituenti” e cinque delle quali ( Maria Federici, Angela Gotelli, Nilde Jotti, Teresa Noce, Lina Merlin) parteciparono alla commissione incaricata  di elaborare la Costituzione Italiana.
È il 2 giugno 1946 quando, per la prima volta, le donne italiane possono votare ed essere candidate alle elezioni politiche. Questo diritto, fino ad allora, era riservato solo agli uomini. 
Le elette arrivano a rappresentare solo il 4% del totale dei deputati, suscitando un certo paternalismo da parte dei 535 uomini presenti alla Camera.
La loro presenza sarà fondamentale per rendere la Costituzione italiana tra le più  moderne e valide per la difesa dei diritti di tutti.
L’articolo 3 della Costituzione, ad esempio, recita: “Tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge, senza distinzioni di sesso, di razza, di lingua…”e la specificazione “di sesso”  si deve alla caparbietà di Lina Merlin.
In occasione di questa ricorrenza alla Camera dei Deputati è stata presentata una raccolta documentale, alleata alla presente, in cui si ripercorre l’itinerario storico del riconoscimento del diritto di voto delle donne, partendo sin dall’Unità del Regno di Italia. La ricostruzione storica è arricchita da materiale iconografico, dagli schemi di legge, dai manifesti elettorali, dagli appelli dei rappresentanti dei partiti, tra gli altri il messaggio da New York di don Luigi Sturzo, da articoli tratti da L’Unità, L’Avanti, L’Osservatore Romano e altri quotidiani, dai risultati del voto del 1946 suddiviso per genere, e dalle schede biografiche delle cosiddette “21 costituenti”.
Elemento centrale del loro contributo è stato aver messo al centro il tema della dignità umana e di aver rivendicato una uguaglianza non solo giuridica ma sostanziale.

In allegato il documento della Camera dei Deputati che traccia il percorso storico dal 2 giugno 1946, giorno in cui le donne hanno partecipato al voto, fino ai giorni nostri, 75 anni dopo.