QUOTA 100, LE IPOTESI PER IL SUPERAMENTO.

QUOTA 100, LE IPOTESI PER IL SUPERAMENTO.

PREVIDENZA

29/07/2021



QUOTA 100, LE IPOTESI PER IL SUPERAMENTO.

Prosegue il  confronto sulla previdenza e sulle pensioni. Si tratta di un fatto positivo ma deve essere trattato all’interno del più ampio orizzonte di interventi con cui ci stiamo confrontando.

I temi da noi sollecitati sono oggi urgenti in considerazione della scadenza della pensione con Quota- 100 a dicembre 2021,  quando ci troveremo di fronte ad uno scalone di 5 anni per l’accesso al pensionamento di migliaia di lavoratori che sarebbe insostenibile se non si dovesse intervenire con  provvedimenti adeguati.

Le ipotesi di riforma previste per il “dopo Quota-100” sono:

 

  • Priorità all’estensione della platea dei lavoratori che svolgono lavori usuranti. Le proposte lanciate prevedono: sconto di un anno ogni dieci lavorato o un’azione sui coefficienti di trasformazione;
  • parziale riconfigurazione dell’ Ape Sociale;
  • Opzione donna possibilità pensionamento anticipato, ma con il contributivo, per le lavoratrici con 58 anni di età, 59 anni se autonome, e 35 di contributi;

 

Mentre i sindacati spingono per l’uscita anticipata a 62-63 anni e 41 anni di contribuzione a prescindere dall’età, proposte che sono sotto osservazione dell’ Unione Europea, ma con un costo maggiore di 500 milioni quindi circa un miliardo complessivo.

I sindacati puntano anche al silenzio assenso per l’uso del Tfr.

All’indomani dell’incontro urgente sollecitato dal sindacato Cisl con il Ministro del Lavoro Orlando, abbiamo ribadito che per quanto riguarda le pensioni il Governo non può limitarsi alla considerazione dei profili economici ma deve tenere conto della sostenibilità sociale delle scelte politiche in materia previdenziale.

Rispetto ai due tavoli aperti il lavoro procede a velocità diverse:

  • Rispetto al lavoro delle Commissioni di studio sui lavori gravosi stanno emergendo dati interessanti rispetto alla possibilità di allargamento delle categorie che possono rientrare nel concetto di gravosità e di revisione dell’elenco dei codici Istat per ricomprendere mansioni oggi escluse.
  • Rispetto al lavoro delle Commissioni di studio sulla spesa previdenziale il quadro è più complesso in quanto pesantemente condizionato dalle prese di posizione della Ragioneria generale dello Stato. Durante il confronto, la Cisl ha ribadito la propria contrarietà ad una valutazione della spesa fatta a lordo dell’imposizione fiscale, particolarmente elevata nel nostro Paese . La Cisl non ritiene si debba continuare a riscontrare quantificazioni della spesa previdenziale molto diverse fra le varie Istituzioni (RGS 17% - INPS 12,9%).

Per quanto riguarda l’Ape Sociale, la Cisl ha in ogni caso ribadito che eventuali interventi migliorativi devono tener conto di una riforma delle pensioni nel senso di una maggiore equità e solidarietà che non potrà prescindere da un intervento in materia di flessibilità nell’accesso ai trattamenti previdenziali.

Considerando che la trattativa è in corso restiamo in attesa anche dei documenti delle Commissioni.

In allegato il Resoconto riunione Cgil Cisl Uil con Ministro del lavoro 27 luglio.